Pioltello (Milano). Ore 01.00 circa del 25/05/2017.
Cala la notte e il nostro Clark Kent meneghino indossa i panni del supereroe.
L’obiettivo è chiaro: il Marrakech Bar. Bisogna dare una lezione ai bastardi che hanno festeggiato per l’attentato di Manchester.
Vabbè, “lezione”… diciamo un messaggio. D’altronde il nostrano Superman i superpoteri non ce li ha. E non è nemmeno così impavido.
Però sa. Sa cosa è giusto e cosa è sbagliato, intanto. E sa che in quel bar hanno esultato alla notizia dell’attentato a Manchester.
Lo sa perché lo ha detto la televisione.
E così, armato di una bottiglia di Ferrarelle da un litro e mezzo riempita con 2,50€ di senza piombo, il nostro prode raggiunge la sua meta, il teatro di quella nefandezza, e scatena un inferno di fuoco che illumina la notte e le menti dei giusti.
Per fortuna, c’è poco di vero in questa storia.
È vero che hanno tentato di dar fuoco ad un bar della periferia di Milano, causando però pochi danni.
È vero che il motivo del gesto è con tutta probabilità quello suddetto: la notizia che in quel bar si fosse festeggiato l’attentato di Manchester.
Pure il fatto che la televisione abbia parlato del festeggiamento, è vero.
Sono due le cose false, le più importanti:
- in quel bar nessuno ha mai esultato per l’attentato;
- il protagonista della storia di Superman ha, al massimo, le mutande rosse.
I fatti
Secondo quanto riferisce l’edizione locale de “Il Giorno”, tutto nasce da un’intervista rilasciata ad un programma di una tv locale.
Qualcuno avrebbe raccontato di aver sentito “alcuni stranieri esultare, in un bar, di fronte alle immagini della strage di Manchester”.
La notizia ha cominciato a girare molto sui social network ed è stata ripresa, nonostante non avesse alcun riscontro, da “Mattino Cinque”, con tanto di inviato sul posto.
Inviato sul posto che, a dir la verità, non ha trovato conferma. Ma il servizio ha dato nuovo vigore alla diffusione della fake news sui social network, al punto da essere ripreso anche in un post su Facebook della consigliera al comune di Milano Silvia Sardone (Forza Italia):

Giovedì 25 maggio all’una di notte circa, il tentativo di incendio del bar.
I carabinieri hanno trovato a poca distanza dalla saracinesca la bottiglia che conteneva il combustibile (che si trattasse di senza piombo in una bottiglia di Ferrarelle era una supposizione campata in aria, lo ammetto).
Se al momento non risulta nota l’identità del colpevole, sembra invece che i carabinieri abbiano identificato la fonte della notizia falsa.
Si tratta – ma va? – di un uomo che diffonde abitualmente contenuti razzisti sui social.
Conclusioni
Non sappiamo come si concluderà la storia. Possiamo solo augurarci che venga identificato chi ha provato a farsi giustizia da solo.
È però doveroso chiedersi, chi sono i colpevoli in questa storia?
Se sicuramente lo sono l’aspirante piromane e l’inventore della notizia, non lo sono anche coloro che hanno diffuso un contenuto senza alcun fondamento?
E chi delle notizie ha fatto la propria professione, non è forse maggiormente colpevole?
Dei giornalisti hanno veicolato un contenuto palesemente pericoloso, senza nemmeno preoccuparsi della veridicità della fonte o della presenza di riscontri attendibili. Insomma, niente fact checking.
Molto ci sarebbe da dire anche sul packaging del servizio di “Mattino cinque” (in onda su una emittente nazionale, canale 5). Ad esempio: è lecito usare quel titolo? Per quanto sia una domanda, non sembra già voler suggerire una risposta? Non pare accusatorio?
È come se questo articolo avesse avuto come titolo “Mattino cinque è un programma gestito da cani?”.
Con la differenza che io avrei potuto argomentare meglio le mie tesi.